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Il livello della pressione arteriosa cambia periodicamente a seconda delle fasi dell’attività
cardiaca: durante la fase di sistole il valore è massimo (valore di pressione sistolica), alla fine
del periodo di riposo (diastole) è minima (valore di pressione diastolica). Per evitare l’insorgere di
specifiche malattie, i livelli della pressione arteriosa devono essere compresi all’interno di una
determinata gamma di valori.
2.2. Quali valori sono considerati normali?
La pressione arteriosa è considerata troppo elevata quando, a riposo, la pressione diastolica
supera 90 mmHg e/o quella sistolica supera 140 mmHg. In questo caso, consultare
immediatamente il proprio medico curante. Prolungati periodi con livelli elevati della pressione
arteriosa possono nuocere gravemente la salute in seguito al conseguente e progressivo
danneggiamento dei vasi sanguigni.
Anche nel caso in cui la pressione sistolica sia compresa tra 140 mmHg e 160 mmHg o quella
diastolica tra 90 mmHg e 100 mmHg, è consigliabile consultare il proprio medico curante.
Si consigliano inoltre controlli regolari con l’auto-misurazione.
La pressione arteriosa è considerata troppo bassa quando la sistolica è al di sotto dei 100 mmHg
e/o quella diastolica è al di sotto dei 60 mmHg. Anche in questo caso consultare il proprio
medico curante.
Anche in presenza di valori nella norma, si raccomanda un controllo regolare, da effettuare con
il proprio misuratore di pressione. In tal modo è possibile scoprire preventivamente eventuali
variazioni dei valori pressori ed agire di conseguenza.
Nel caso si sia sottoposti a cure mediche per tenere sottocontrollo la pressione, annotare
su un diario i valori della propria pressione, effettuando misurazioni regolari, sempre negli
stessi in momenti della giornata. Mostrare i valori al proprio medico curante.
In nessun caso
modificare il dosaggio farmacologico o il medicinale prescritto dal proprio medico
curante senza averlo prima consultato.